Gli apicoltori più attenti partecipano a convegni, seminari, dibattiti, leggono libri, riviste, recensioni sul web, etc.. Insomma fanno di tutto per restare aggiornati. Sono poche, però, le occasioni di confronto “sul campo, ad alveare aperto”; quando cioè tutte le cose studiate, lette, dibattute si devono misurare con le variabili imponderabili del nostro superorganismo e dell’ambiente in cui vive. Oggi come non mai, questi confronti pratici sono molto importanti, più di ieri. Le api, a seguito dei mutamenti in corso, cercano con fatica di adattarsi e spesso, sempre più spesso, assumono comportamenti ed atteggiamenti non codificati nella ordinaria letteratura. Dunque il confronto sul campo diventa un momento di chiarezza insostituibile, dove la teoria si incontra con la pratica e la sintesi offre qualche risposta ai tanti dubbi che quotidianamente deve risolvere l’apicoltore. La stagione attuale, particolarmente caratterizzata da condizioni ambientali molto particolari ed inusuali, ha determinato, oltre alle note difficoltà produttive, una diffusa recrudescenza di alcune patologie, come la covata calcificata che, nel passato, seppure spesso presente, non raggiungeva mai livelli di preoccupazione. Oggi le famiglie la stanno soffrendo, stentano a svilupparsi, la covata non riesce a compattarsi in maniera soddisfacente. Ma non c’è solo la covata calcificata. Ci sono virosi, batteriosi, c’è uno sviluppo violento ed anticipato della Varroa, insomma c’è tanto da vedere in apiario. La scelta di Lucia Sollazzi è motivata dalla sua grande esperienza pratica, di confronto quotidiano con centinaia di alveari, tutti condotti secondo concetti di apicoltura moderna, razionale, sostenibile e rispettosa del benessere animale e …. umano.
giu 24