Domenica 4 dicembre, presso i locali del Ristorante la Pantera Rosa (Fraz. Tofo S. Eleuterio di Teramo), si è svolto l’evento “La cucina, il miele e le api: un innovativo modello per la valorizzazione del territorio” .
La manifestazione si è posta come occasione utile per affrontare alcune tematiche relative alla salvaguardia dell’ape mellifera ligustica ed alla sua diffusione su tutto il territorio regionale, al suo ruolo di sentinella della qualità ambientale e baluardo di biodiversità, alla cucina quale strumento essenziale nel combinare sulle tavole i sapori, i profumi, i colori dei diversi mieli con i principali prodotti dell’agro-zootecnia locale, il tutto funzionale alla valorizzazione della Regione Abruzzo passando attraverso la valorizzazione dei prodotti di qualità del territorio.
Il livello assoluto dei relatori presenti (interventi del Dott. Riccardo Terriaca, Direttore del CONAPROA, del Dott. Gennaro Di Prisco, Dip. di Agraria Università Federico II di Napoli, del Dott. Antonello Paparella, Professore Ordinario di Microbiologia degli Alimenti presso l’Università Di Teramo, del Dott. Guido Racinelli, Responsabile Ciboprossimo.net) e il dibattito di seguito sviluppato hanno permesso di sviluppare adeguatamente i temi preposti.
Il Dott. Terriaca, intervenuto con la relazione dal titolo “Allevare l’ape italiana oggi”, ha posto in evidenza le qualità dell’Apis mellifera ligustica, le difficoltà sempre maggiori nel poter condurre un allevamento in purezza, la necessità di coordinamento territoriale e di programmi volti a preservare una razza che, ad oggi, sembra aver imboccato la china della progressiva ed inesorabile ibridazione diffusa. I movimenti commerciali su ampia scala, la diffusa convinzione che le prestazioni di un alveare dipendano “per forza” da questa o quella regina piuttosto che dalla nostra conduzione zootecnica e sanitaria e di conseguenza una diffusa esterofilia per le più disparate razze, le crescenti difficoltà nel coniugare l’attività nomade con stazioni di fecondazioni il più possibile libere da inquinamenti esterni, sono forieri di ampie preoccupazioni per tutti coloro che in questa razza, da sempre, credono ed investono.
Interessantissima la relazione “L’importanza della cera nell’apicoltura moderna” del Dott. Di Prisco che si è lungamente soffermato sulla filiera della cera ponendo l’accento sulle problematiche relative al suo inquinamento da parte di agrofarmaci e molecole zootecniche e sulle conseguenze per il sistema alveare che si ritrova costretto a sottostare cronicamente ad una pressione che conduce in modo inevitabile (attraverso diverse strade) ad un indebolimento latente e progressivo delle colonie. La cera è lo scheletro dell’animale alveare che nei favi ripone le nuove generazioni (covata), gli alimenti (miele, polline, pappa reale). La stessa cera è alimento (es. miele in favo) che ritroviamo in diversi prodotti. Agire consapevolmente nell’ambiente e sugli alveari cercando di limitare le fonti di contaminazione permette di avere api sane e cera pulita.
Molto atteso l’intervento del Dott. Paparella, docente di fama e volto noto del programma tv pomeridiano Geo&Geo, che con grande bravura ha guidato gli astanti alla scoperta delle caratteristiche d’uso, microbiologiche e terapeutiche di taluni mieli (vedi Manuka) ed ha ribadito la necessità di finanziare la ricerca (“La Ricerca, energia all’apicoltura”) in quanto motore di scoperte ed innovazione.
Il Dott. Racinelli con la sua relazione “Ciboprossimo: un’esperienza positiva per il rilancio dei territori” ha fatto notare come una piattaforma interattiva opportunamente congeniata possa mettere in comunicazione quei numerosi produttori primari attenti alle buone pratiche agrozootecniche con i consumatori sempre più consapevoli e attenti ai prodotti di qualità del territorio.
Moltissime le aziende agricolo-zootecniche intervenute e provenienti da tutte le province che hanno attivamente collaborato alla realizzazione dei fini dell’evento mettendosi a disposizione in qualità di sponsor e fornitori di prodotti che spaziavano dai mieli ai formaggi, dai vini ai salumi, dai tartufi allo zafferano, dai prodotti da forno ai torroni e panettoni artigianali.
Straordinario il contributo degli studenti dell’Istituto Alberghiero, Commerciale e Turistico “Di Poppa-Rozzi”, con lungimiranza introdotti alla partecipazione dal Preside Signora Caterina Provvisiero, che hanno ben condotto la sala portando in tavola i piatti dei prestigiosi chef Davide Di Fabio (Osteria Francescana, Modena), Arcangelo Zulli (La Sorgente, Guardiagrele – Chieti), Cesare Catelli (Pasticceria Caesar, L’Aquila), Roberto Bartolacci (La Pantera Rosa, Teramo).
Importante la voce delle Istituzioni che nelle persone dell’Assessore alle Politiche Agricole Dott. Dino Pepe e del Presidente della III Commissione Agricoltura Dott. Lorenzo Berardinetti hanno espresso e assicurato sostegno ad una apicoltura diffusa sul territorio e a sostegno della biodiversità e dunque delle produzioni di qualità.
L’evento, nelle sue parti convegnistico e culinario, è stato altresì caratterizzato dalle premiazioni dei vincitori dei Concorsi “I mieli del territorio, Carlo Alberto Iannetti” e “L’Apicoltore dell’anno”.
Per “L’Apicoltore dell’anno” è stato premiato, unanimemente, il Sign. Mario Rubini, apicoltore di straordinaria conoscenza, umiltà ed abilità, prodigatosi nel corso degli anni alla diffusione dei moderni canoni di un’apicoltura estesa su territorio, razionale e sostenibile.
L’edizione 2016 del Concorso “I mieli del territorio, Carlo Alberto Iannetti”, ha come sempre inteso premiare i migliori mieli di produzione regionale. La vicinanza dell’Università degli Studi di Teramo e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle regioni Abruzzo e Molise, palesatasi durante tutta la manifestazione, ha qui lasciato grande impronta.
Il concorso, finalizzato alla valorizzazione dei mieli di qualità, è dedicato alla memoria del Sign. Carlo Alberto Iannetti, storica figura dell’apicoltura teramana: si deve al suo paziente lavoro, infatti, la rinasciata del movimento apistico provinciale e regionale all’inizio degli anni settanta. Ai primi classificati di ogni categoria, è stato attribuito il riconoscimento di “Miglior Miele 2016” e sono stati premiati con una “Medaglia d’Oro” offerta dalla Fam. Iannetti.
Tra i premiati, ricordiamo che per la tipologia Miele di Acacia è risultato vincitore il Sign. Anselmo Di Carlo (Montebello di Bertona, Pescara), per la tipologia Miele Millefiori è risultato vincitore il Sign. Ernesto Iovenitti (L’Aquila), per la tipologia Miele Millefiori di Montagna (oltre gli 800 m di quota) è risultato vincitore il Sign. Domenico Esposito (Assergi, L’Aquila), per la tipologia Mieli Rari Uniflorali è risultata vincitrice la Signora Rosalba Di Nicola (Basciano, Teramo).